domenica 26 gennaio 2014

Dai tacchi alle ali agli sci ai piedi

Scarponi da sci: certamente la cosa più pesante e scomoda che ci si possa mettere ai piedi. Dopo due settimane dal ritorno da Buenos Aires, dopo aver indossato scarpine da tango comode, leggere, passando poi per l'ebrezza del non aver nulla sotto i piedi volando in parapendio, ecco che indosso scarponi da sci, pronta a scivolare giù per i monti innevati.
Cielo Blu mi piaci tu, me lo sono ripetuta tutto il weekend. Sembra primavera, il cielo è terso e blu, il sole caldo, la temperatura perfetta.
Siamo partiti presto direzione Monginevro. Da Corso Regina si cominciavano ad intravedere in lontananza i monti bianchi; imboccata la tangenziale uno spettacolo si è aperto ai nostri occhi. Le Alpi si distendevano di fronte a noi maestose, perfettamente visibili in ogni loro conformazione, con il blu del cielo che delineava il loro contorno a contrasto con il bianco della neve. I monti della Valle d'Aosta a destra, la Val di Susa di fronte, i monti del Cuneese sulla sinistra.
Ci inoltriamo nella Val di Susa che ti affascina da subito con la Sagra di San Michele, visibile per un lungo tratto e che, arroccata su quel cucuzzolo roccioso, non troppo alto ma che pare irraggiungibile, sempre mi fa pensare a "Il nome della rosa".
Dopo Susa si comincia a salire e, ogni uscita dalle gallerie, il panorama si fa sempre più bianco.
Ero molto felice nonostante avessi dormito pochissimo nella notte perchè agitata all'idea di sciare dopo 4 anni in cui gli sci da discesa non li avevo più provati.
Siamo arrivati a Monginevro ad un'ora perfetta, poche persone, parcheggi abbastanza liberi. Peccato che, nel cercar il documento per un eventuale controllo alla frontiera, Luca il mio collega si renda conto di non aver preso il portafoglio e non avere con sè documenti e soldi.
Non avendo io preso il bancomat ... la giornata di sci sembra sfumare via.
Con tanta amarezza giriamo la macchina lasciandoci alle spalle la conca innevata e soleggiata di Monginevro, i monti della Luna sopra Cesana, il "panettone" innevato e invitante di Sestriere e San Sicario, la valle di Bardonecchia, scendendo giù giù verso valle. Finchè un'idea, per non rovinarsi completamente la giornata ripieghiamo sul Pian del Frais sopra Susa, dove gli impianti costano meno e con i miei soldi potevamo permetterci il giornaliero e un panino.
E ho sciato e forse non si disimpara mai ed è fantastico sentire come dopo la prima pista in cui le gambe ti tremano, i muscoli si irrigidiscono un pò, polpacci e cosce immediatamente fanno male, già alla seconda ti senti più leggera, sposti il peso in avanti, provi a affiancare di più gli sci e a restringere le curve. L'aria fredda ti pizzica in viso, il sole ti riscalda nel lungo tratto seduta sulla seggiovia, e via una pista dopo l'altra.
Quanto mi piacciono le montagne e star fuori all'aria aperta.

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